Castelli - Il Bivacco del parco

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Castelli

TERRITORIO E AMBIENTE
Incorniciata da un suggestivo scenario di alte cime rocciose ed declivi di boschi e di argilla, Castelli è situata su uno sperone della catena del Gran Sasso, tra due profonde valli scavate dai torrenti Leomogna e Rio. Il suo territorio è immerso nei boschi del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a ridosso delle maestose pareti calcaree dei monti Perna e Camici. Per chi vuole conoscere un angolo unico dell’Abruzzo montano ed entrare in sintonia con l’ambiente protetto, questa zona rappresentata la meta ideale, perché consente sia di compiere tranquille passeggiate nei boschi che di avventurarsi in percorsi più difficoltosi, fino ad arrivare a vere e proprie scalate in parete.

STORIA E MONUMENTI
Le origini di Castelli risalgono probabilmente all’epoca delle invasioni barbariche, quando i numerosi nuclei fortificati presenti nella zona si sarebbero riuniti, per motivi di sicurezza, in una sola località, chiamata appunto ”Le castella” o “Li castelli”.

Di conseguenza la struttura urbanistica del centro storico appare fortemente condizionata dalla natura morfologica del luogo, ed è caratterizzata da vicoli stretti e tortuosi e strade ripide e suggestive.

Tra i monumenti ricordiamo la chiesa di San Donato, edificata nel sec. XV e ricostruita negli inizi del XVII, che presente parte del soffitto e della pavimentazione in mattonelle maiolicate (Carlo Levi la definì “la Cappella Sistina della Maiolica italiana”); e la Parrocchiale di San Giovanni Battista, eretta in forme rinascimentali nel 1601 con resti in facciata di un pulpito del XII sec. L’interno conserva la famosa pala d’altare di Francesco Grue del 1647, rappresentante la Madonna di Loreto e una bella scultura lignea del 200 intitolata Sant’Anna con Maria Bambina.

Importante è anche il Museo delle ceramiche, istituito nel 1984 all’interno di un edificio che fù sede, della fine del sec. XVII, di un convento francescano.

L’ARTE CERAMICA

Castelli deve la sua fama all’arte della ceramica, che si affermò probabilmente grazie all’opera di monaci benedettini provenienti da San Vincenzo al Volturno. Nei pressi del paese essi edificarono il monastero di San Salvatore, nel quale trovò ospitalità nel 1117 il papa Pasquale II, costretto alla fuga dell’imperatore Arrigo V. Nei secoli XV e XVI la cittadina era già un affermato centro artistico dove i suoi rinomati maestri producevano ceramiche pregiate e maioliche dagli smalti brillanti. Nei due secoli successivi, mentre gli altri centri ceramici italiani attraversavano un periodo di decadenza, Castelli seppe rinnovarsi e mantenere un’alta qualità artistica, raggiungendo in Europa il primato nell’arte della maiolica. Tra i maestri più famosi dell’epoca ricordiamo Francesco Antonio Grue.
Nonostante la crisi economica che conobbero i ceramisti nel sec. XIX e nella prima metà del XX, la produzione castellana seguitò ad esprimersi nei suoi motivi tradizionali. Attualmente esistono più di 40 fabbriche con oltre 400 artigiani al lavoro, che espongono i loro lavori nella mostra mercato dell’Agosto Castellana. La presenza di un Istituto d’Arte e di un Centro ceramico costituisce un importante punto di riferimento per l’intero settore, sia per la commercializzazione del prodotto che per l’apprendimento e l’aggiornamento delle tecniche e dei modelli stilistici.

 
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